"Tutto Sotto Controllo (più o meno…)"

 

                                       di Riccardo Brunetti

 

Un piccolo B&B di provincia, gestito da Clara, una donna sveglia,

                                                  ironica, che tiene tutto sotto controllo… almeno in apparenza.

 

 

                              Clara:   la padrona del B&B. È lei che risolve i problemi degli altri,

                                          sempre con ironia e astuzia. Ma stavolta sarà messa alla prova.

                           Giorgio:  un ospite, apparentemente un uomo d'affari, in realtà lì per motivi

                                          molto diversi da quelli dichiarati.

                           Sabrina:  l’amica di Clara, sognatrice e confusionaria, che contribuisce involontariamente al malinteso centrale.

                               Luca:  un giovane musicista ospite del B&B, sospettato di essere un fuggitivo.

                 Il Maresciallo:  in pensione ma sempre impiccione, convinto che

                                         ci sia un crimine in corso.

                             Anna:   la figlia di Clara, che torna a casa senza preavviso... e con un fidanzato misterioso.

 

                                   La prima scena è ambientata nella sala principale del B&B, un luogo accogliente ma pieno di dettagli strambi,

                                   come se ogni oggetto avesse una storia.

                                   È mattina presto, e Clara è già in movimento.

 

 

       ATTO I – SCENA I

     Luci su. Interno giorno. Reception e salottino del B&B.

   (Clara sta sistemando con ordine maniacale una pila di brochure turistiche.

    Sabrina entra trafelata con un sacchetto di cornetti, vestita come se fosse

    appena uscita da una festa anni ’80.)

 

CLARA (sempre di corsa, senza alzare lo sguardo) E’… Tardi !

SABRINA Buongiorno anche a te, cuore di panna. Ho portato i cornetti.

CLARA Alle otto e un quarto? Sai cosa dice il proverbio: chi arriva tardi…

SABRINA …si gode il cornetto ancora caldo. (apre il sacchetto e ne prende uno) Vuoi?

CLARA (mordace) Preferisco un’invasione di cavallette. Hai messo lo zucchero sul bancone ieri sera?

SABRINA Sì, certo. O forse no. Ma comunque è sparito.

CLARA (grave) Il terzo barattolo questa settimana. Siamo vittime di un ladro seriale

di zucchero.

SABRINA Magari è il tipo della stanza 3. Quello col sopracciglio che si muove da solo.

Ti giuro, quando mi guarda mi sembra di parlare con una pianta carnivora.

CLARA (studiandola) Hai dormito qui stanotte?

SABRINA Diciamo che ho fatto un riposino di riflessione. Con un chitarrista.

Molto spirituale.

CLARA Fammi indovinare: spirituale quanto una bottiglia di vino rosso e una playlist di Lucio Dalla?

(Suona il campanello della porta d’ingresso. Entra Giorgio, elegante, valigia rigida, aria sospetta ma cortese.

Clara si trasforma subito in perfetta padrona di casa.)

CLARA (con sorriso professionale)

Buongiorno! Benvenuto al B&B "La Quercia Parlante"! (stendendo la mano) Clara. La proprietaria,

tuttofare e psicologa non richiesta.

GIORGIO (sorridendo con fare vago) Giorgio… Rossi.

SABRINA (tra sé, ironica) Originale come nome.

CLARA Ha prenotato una singola per tre notti, giusto?

GIORGIO Forse. Oppure una doppia per una notte. Dipende… dalle circostanze.

(Scambio di sguardi. Sabrina alza un sopracciglio. Clara annusa subito qualcosa

di strano.)

CLARA (tono leggero ma deciso) Qui le circostanze le decide il regolamento. Colazione dalle 7:30 alle 9:00,

silenzio dopo le 22:30… e niente ospiti notturni non registrati.

GIORGIO (ironico) Capisco. Una casa di regole, più che di accoglienza.

SABRINA Eh, ma con le regole si sopravvive. Clara le scrive anche nei sogni.

CLARA (nota la valigia rigida) Posso aiutarla con il bagaglio?

GIORGIO No, grazie. Preferisco tenerla d’occhio io stesso.

(Altro sguardo sospetto tra Clara e Sabrina.)

SABRINA (mentre Giorgio sale le scale) Ma cos’ha lì dentro? I pezzi di una statua o di un cadavere?

CLARA (peggiora) Scommetto i miei fiori finti che quella valigia pesa come il senso di colpa.

Sabrina… abbiamo un mistero.

SABRINA Oppure solo un uomo che non si fida dei B&B. Come tutti gli uomini, del resto.

CLARA (secca) Stammi dietro oggi. Ho il radar acceso. E il mio istinto non sbaglia mai.

(Clara prende un’agendina e inizia a scrivere con fare da detective.

Sabrina prende un cornetto e lo morde guardando verso la scala.)

SABRINA E se per una volta fosse solo una coincidenza?

CLARA Coincidenze? In questa casa? No, cara mia. Qui ogni cosa ha un doppio fondo.

 

Luci giù. Fine scena.

 

ATTO I – SCENA II

Luci su. Interno giorno. Clara è da sola alla reception, prende appunti su un’agenda con sguardo concentrato.

Sabrina è sparita. Si sente il campanello della porta d’ingresso. Entra un uomo sulla cinquantina,

giacca di pelle, occhiali da sole, aria seria. È il Maresciallo, ma non si qualifica subito.

 

CLARA (alza gli occhi, tonò sospettoso) …E un altro entra in scena.

MARESCIALLO (guardandosi intorno, serio) Buongiorno. Cerco informazioni.

CLARA (sorriso rigido) Se è per una stanza, oggi siamo pieni. A meno che non sia disposto a dormire

in soffitta con i piccioni. Ma attenzione: giudicano.

MARESCIALLO (alza un sopracciglio, impassibile) Non sono qui per dormire. Sono qui per… fare qualche domanda.

CLARA (scattante) Domande? Che tipo di domande? Perché qui non vendiamo niente di strano,

eh! Solo ospitalità, caffè di dubbia qualità e cornetti presi all’alba.

Nessun traffico illecito. Al massimo zucchero sparito.

MARESCIALLO (un filo ironico) Davvero? Interessante. (mostra un tesserino velocemente,

senza dar tempo a Clara di leggerlo bene) Posso sedermi un attimo?

CLARA (finge calma, ma suda panico) Oh, certo. Temevo fosse uno di quelli del fisco. Lei invece è.…?

MARESCIALLO (sedendosi, sguardo indagatore) Mi chiamo Ricci. Sto indagando su un traffico sospetto in zona.

Abbiamo ricevuto segnalazioni. Gente che va e viene, nomi falsi, valigie pesanti…

(Clara sbianca. Sotto il banco afferra il suo diario delle "anomalie").

CLARA Ah. Quindi era vero. Giorgio Rossi non è un nome vero! Lo sapevo!

L’ho scritto anche qui. Vede? (gli mostra l’agenda) Pagina 4, nota 17:

"Nome sospetto. Valigia rigida. Sopracciglio inquietante."

MARESCIALLO (alza le sopracciglia) Ha un diario delle… anomalie?

CLARA Altroché. Questo posto è come un giallo in diretta. E io sono la Miss Marple

del B&B. (lo scruta) Ma lei è sicuro di essere dei nostri?

Perché con quegli occhiali da sole sembra più uno che nasconde qualcosa…

SABRINA (riappare da dietro, con uno strofinaccio) Clara! Chi è questo tipo? Un altro cliente misterioso?

CLARA (frettolosa) No, è… Ricci. Un investigatore. È venuto a indagare su… Giorgio!

SABRINA (illumina) Quello della valigia! L’ho detto io che puzzava di crimine. Clara, dobbiamo aprirla!

MARESCIALLO (pausa, confuso) Un momento. Nessuno ha parlato di aprire valigie.

CLARA (sottovoce a Sabrina) Sta bluffando. Fa il duro, ma in realtà ci sta mettendo alla prova. È evidente.

(Improvvisamente, si sente un tonfo al piano di sopra. Tutti si fermano. Silenzio. Sguardi.)

SABRINA (seria) Hai sentito?

CLARA (guardando il Maresciallo) E adesso? Interviene lei… o noi?

MARESCIALLO (pausa) Aspettiamo. Potrebbe essere nulla.

CLARA (inarrestabile) Oppure potrebbe essere lui. Con la valigia.

Che nasconde qualcosa. (poi con tono epico) Sabrina, piano operativo numero 3. Tu distrailo, io salgo.

SABRINA Ma… il piano 3 prevede il trucco waterproof e il lancio del pappagallo!

CLARA Improvvisa. È la tua specialità.

(Si avvia verso le scale. Maresciallo Ricci cerca di fermarla.)

MARESCIALLO Aspetti! Nessuno deve muoversi senza che io…..

CLARA (si gira a metà scala, fiera) Troppo tardi. Qui comando io.

(Sparisce di sopra. Il Maresciallo la guarda salire, poi sospira.)

MARESCIALLO (piano, tra sé) Ma dove sono capitato?

SABRINA (le porge un cornetto) Vuole un cornetto, ispettore?

MARESCIALLO (mormora) Meglio un elmetto.

      Luci giù.

 

     Sipario

 

     ATTO II – SCENA III

     Luci su. Interno giorno. Siamo al piano vicino alla reception. Una porta socchiusa,

                   quella della camera di Giorgio. Clara, con passo felpato da finto agente segreto,

                  si avvicina alla porta con uno scopino in mano, come fosse un’arma.

 

CLARA (sottovoce) Operazione "Scopri la Valigia" in corso. Se mi capita qualcosa, che qualcuno salvi le

piante grasse. (Spinge la porta con il manico dello scopino. Scricchiola. Dentro, silenzio. La stanza è ordinata,

la finestra aperta. In un angolo, una valigia rigida, chiusa. Clara si avvicina come fosse una bomba.)

CLARA (pensando a voce alta) Rigida. Grigia. Senza etichetta. È lei. La valigia. La madre di tutti i misteri.

(Sta per chinarsi, quando la porta si apre di scatto. Entra Giorgio Rossi, spaesato, con un taccuino in mano e le

cuffiette nelle orecchie.)

GIORGIO (guardandola, sobbalza) Oh! Ma che fa nella mia stanza?

CLARA (alza le mani, sorpresa, ma cerca di restare credibile) Ispezione… ehm… termoidraulica.

Controllo delle correnti ascensionali.

Sa, protocollo anti-legge di Bernoulli.

GIORGIO (guardandola perplesso) Bernoulli? È il nome del nuovo regolamento?

CLARA Esattamente. Capitolo 2, articolo 7: "Mai fidarsi di una valigia troppo chiusa."

(Giorgio chiude la porta con calma. Clara si irrigidisce. Lui si avvicina, incuriosito.)

GIORGIO Ha qualcosa contro la mia valigia?

CLARA (sospettosa) Dipende. Cosa c’è dentro?

GIORGIO (apre il taccuino, glielo mostra) Romanzi. Sono uno scrittore. Mi chiudo qui dentro per scrivere in pace.

Questa valigia contiene solo… manoscritti, appunti, e qualche barattolo di

miele di castagno. Mi calma.

CLARA (barcolla) Miele? Non… non armi? Né lingotti, né microfoni?

GIORGIO (scoppiando a ridere) Lingotti? Ma io ho paura pure del conto al ristorante.

(Clara lo osserva, imbarazzata. Per un attimo, si sente davvero sciocca.

Poi, recupera la sua solita aria da "direttrice in trincea".)

CLARA Va bene. La tengo d’occhio lo stesso. Ha uno sguardo troppo tranquillo per essere davvero innocente.

GIORGIO (facendosi serio) Posso chiederle una cosa?

CLARA (sempre pronta al peggio) Dipende. Non rispondo a domande sulla mia età, sul numero di caffè che bevo,

né sul motivo per cui il frigorifero fa "tic".

GIORGIO (sorridendo) È sempre così… vigilante con tutti?

CLARA Solo con chi ha qualcosa da nascondere.

GIORGIO Allora siamo in due.

(Pausa. Giorgio prende la valigia e la appoggia sul letto. La apre.

Dentro, solo fogli, quaderni, penne, un barattolo di miele… e un pupazzetto

di peluche.)

CLARA (con un filo di voce) Un orsacchiotto?

GIORGIO Mi porta fortuna. E mi ricorda che la realtà è spesso più buffa della fantasia.

(Silenzio. Clara abbassa lo scopino. Si sente una voce da sotto.)

SABRINA (fuori scena) Clara! Sei viva? Hai bisogno del pappagallo o lanciamo il piano d’emergenza?

CLARA (urla verso il basso) Annullate il piano! Era solo un… romanziere!

(Poi, guardando Giorgio.)

CLARA Ma la prossima volta, metta un’etichetta sulla valigia. O una faccia più colpevole.

(Esce dalla stanza. Giorgio la guarda andar via, scuote la testa, sorride, e prende

il taccuino.)

GIORGIO (annotando) Idea per un personaggio: donna che gestisce un B&B e sospetta di tutto.

Si infiltra nelle stanze, parla con le piante e crede di essere Miss Marple.

Titolo provvisorio: "La Signora del Mistero (con lo scopino)."

(Sorride. Luci calano.)

 

     ATTO II – SCENA IV

    Luci su. Interno giorno. Reception del B&B. Clara è dietro al bancone con occhiali da vista, una lente

    di ingrandimento, e una vecchia macchina da scrivere davanti (non funziona, ma fa scena).

    Sabrina arriva con due caffè.

 

SABRINA (ironica) Hai rispolverato l’attrezzatura da investigatrice o stai scrivendo il tuo memoriale?

CLARA (serissima) Sabrina. È arrivata una prenotazione con un nome troppo pulito per essere vero: Ernesto Valli.

Singola notte. Nessuna richiesta. Pagamento anticipato.

SABRINA (fingendo spavento) Oddio, che mostro. Un uomo che paga in anticipo.

CLARA (asciutta) È il modus operandi perfetto per non lasciare tracce. Poi, ho cercato su Google: nessuna traccia. Nessuna foto. Solo un notaio di Imola… morto nel 1998!

SABRINA Magari è suo nipote?

CLARA Oppure un agente segreto sotto copertura.

(Clara prende una stampa della prenotazione e la mostra come se fosse una foto segnaletica.)

CLARA Guarda qua. L’arrivo è alle 17:03. Non 17:00. Non 17:05. Esattamente 17:03.

Questo è linguaggio in codice.

SABRINA O ha semplicemente perso il treno delle 16:18.

CLARA (sussurrando) Io dico che sta arrivando qualcuno importante. E noi siamo nel mezzo.

SABRINA Nel mezzo di cosa, Clara? Questo è un B&B. L’azione più pericolosa che

abbiamo visto è stato quel francese che ha messo il ketchup nella carbonara.

(Suona il campanello della porta. Clara scatta in piedi, si sistema i capelli come

se dovesse interrogare un boss mafioso. Entra Ernesto Valli: uomo distinto, cappello, valigia in pelle, sorriso cordiale.)

ERNESTO Buon pomeriggio. Valli Ernesto. Avevo una prenotazione.

CLARA (fredda, ma educata) Sì… l’aspettavamo. È… puntuale.

ERNESTO Sono svizzero.

CLARA (beffarda) Ma va?

(Sabrina soffoca una risata. Clara prende la chiave, la porge come se stesse consegnando una pistola.)

CLARA Camera 3. Vista sul cortile. Nessuno la disturberà.

ERNESTO Perfetto. Mi servono solo un po’ di silenzio e del tè verde, se possibile.

Devo correggere una traduzione… un po’ spinosa.

CLARA (trattenendo un sorriso teso) Ah. Una "traduzione". Certo.

(Ernesto fa un cenno e sale le scale. Clara lo segue con lo sguardo, poi si gira

verso Sabrina, soddisfatta.)

CLARA Hai visto? Misterioso, educato, con una valigia vintage e tè verde.

È chiaro: è una spia.

SABRINA O un traduttore con il colon irritabile.

CLARA (pensando) E se Giorgio e Ernesto fossero in contatto? Due figure diverse, ma complementari.

Il primo scrive, il secondo decifra. Letteratura? O messaggi cifrati?

SABRINA Oppure… e qui butto un’ipotesi folle… sei tu che stai sbroccando?

CLARA (serissima) Preferisco "iperconsapevole".

(Pausa. Poi Clara fissa la porta d’ingresso, come se stesse aspettando il prossimo "agente".)

CLARA Ci siamo dentro, Sabrina. Ne sono certa. E io, Clara Bianchi, non mi farò cogliere impreparata.

Da oggi, vigilanza massima.

SABRINA (guardandola con affetto) Va bene. Ma prima bevi il tuo caffè. Prima che ti venga la paranoia decaffeinata.

(Clara sorride appena. Ma tiene lo sguardo fisso sulla porta. Musica di sottofondo leggera, come in un giallo anni ‘70.)

CLARA (sottovoce, da sola) La partita è appena iniziata.

 

(Luci calano.)

 

La quinta scena è: arriva un nuovo personaggio davvero inconsapevole, ma Clara fraintende tutto e crea un’escalation

esilarante di equivoci, coinvolgendo anche Sabrina in una messinscena degna di un film di Hitchcock… diretto da

una zia calabrese in vacanza.

 

      ATTO II – SCENA V

      Luci su. Reception del B&B. Clara indossa un foulard legato come se fosse un’agente segreta.

      Sabrina è al cellulare con la madre.

 

SABRINA (al telefono, camminando) Sì mamma… ho messo le piantine sul balcone. No, non le ho parlate.

No, mamma, non credo che si sentano sole… Va bene. Sì. Ti richiamo. (riattacca) Mi sto trasformando in te, Clara.

Un’altra settimana qui e chiedo il permesso di portare il rosario alla reception.

CLARA (secca) Sabrina. Preparati. Ho letto il modulo di prenotazione di oggi. C’è qualcosa di strano.

SABRINA Ancora? Che c'è stavolta, il nome è "Mario Rossi" e ti sembra troppo italiano?

CLARA (guardando verso la porta) Peggio. È una donna. Si chiama Lara De Angelis. Professione: "consulente

                                                          in dinamiche non lineari". Sai che significa?

SABRINA Che probabilmente è una life coach con una laurea in filosofia.

CLARA (serissima) O un’infiltrata che usa algoritmi per modificare la percezione della realtà. (lunga pausa)

È così che ti fregano.

(Suona il campanello della porta. Entra LARA DE ANGELIS: vestita in modo eccentrico, occhiali da sole giganti,

un trolley leopardato e un piccolo cane in braccio. Sorridente e solare.)

LARA Buondììì! Che aria pulita! Sa di legno e segreti!

CLARA (guardinga) Benvenuta. Siamo… pronte ad accoglierla.

LARA (stupita) Che gentile. E che bella energia qui dentro! (porge la mano a Sabrina) Lei deve essere… la mente

organizzativa!

CLARA (interrompendo) No. Lei è la pedina. Io sono… la direzione.

(Sabrina sorride imbarazzata. Clara scruta Lara da capo a piedi.)

CLARA Le posso chiedere… cos'è una "consulente in dinamiche non lineari"?

LARA Oh! Insegno alle persone a non andare dritte. A trovare strade laterali, creative… (insinuante) …alternative.

CLARA (mormorando) Lo sapevo.

LARA  Mi trovo benissimo in posti come questo. Pochi rumori, tanto silenzio.

             Perfetto per visualizzare. (con tono misterioso) Stasera avrò una seduta molto importante.

CLARA (fissandola) Con… chi?

LARA Con me stessa, ovviamente!

(Pausa. Clara scrive qualcosa con una biro rossa su un taccuino: "Autoipnosi. Casi precedenti?")

CLARA   La camera 4. È insonorizzata. Nessuno sentirà… nulla.

LARA     Che meraviglia!

(Lara prende la chiave e si avvia. Il cagnolino abbaia. Clara lo osserva con sospetto.)

CLARA   Quel cane è… addestrato?

LARA      Nooo, è completamente pazzo. Come me.

(Clara guarda Sabrina con occhi spalancati. Lara sale le scale. Silenzio.)

SABRINA (sottovoce) Allora? Cosa dice il tuo radar?

CLARA     Lei è il centro. Tutti ruotano intorno a lei. Giorgio, Ernesto, e ora Lara.

                  Sono come pianeti attratti da un buco nero… un buco leopardato con un

                 chihuahua armato.

SABRINA (ironica) O magari sono solo tre clienti un po’ strambi. È un B&B, non la sede

della Spectre.

CLARA (stacca il telefono dalla base) Io chiamo il mio contatto. Quello delle "emergenze".

SABRINA (frenandola) Clara! Ti prego! Basta! Se chiami ancora don Cesare chiedendo se "ha benedetto

le camere con acqua santa contro le vibrazioni spionistiche", ci scomunica.

CLARA (intrigata) Hai ragione. Serve qualcosa di più potente. Qualcuno che possa "entrare nel sistema".

(Silenzio. Clara guarda Sabrina lentamente.)

CLARA Hai ancora il numero di tuo cugino, quello che lavora con i computer?

SABRINA Quello che ripara i mouse?

CLARA Perfetto. Lo voglio qui. Stasera.

(Sabrina si siede, esausta. Clara inizia a distribuire fogli e piantine della casa.)

CLARA      Operazione "Mimosa": monitoraggio discreto. Io mi occupo del primo piano.

                    Tu del corridoio centrale. Se Lara accenna a un rituale, fammelo sapere con il segnale.

SABRINA  Quale segnale?

CLARA      Un colpo di tosse secco seguito da due colpetti sulla parete. Come nel film Il ponte sul fiume Kwai.

SABRINA   Clara…(pausa)…mi servi del vino.

 

(Luci si abbassano mentre Clara si apposta dietro una pianta finta con un binocolo da teatro.)

 

    la scena sesta. A questo punto la tensione è salita, ma in modo assolutamente

    assurdo e comico. In questa scena vediamo Giorgio, il misterioso ospite della

    camera 2, rientrare a orari strani, con atteggiamenti sospetti.

    Clara lo intercetta e cerca di estorcergli informazioni… ma tutto prende una piega inaspettata.

 

      ATTO II – SCENA VI

      Interno. Reception del B&B. Notte. Le luci sono soffuse. Clara è appostata dietro una pianta finta con un

     binocolo da teatro. Indossa un cappello da pesca e ha un registratore acceso.

     (Si sente la porta aprirsi piano. Entra GIORGIO, vestito di nero, con un sacchetto misterioso sotto il braccio.

    Clara trattiene il respiro.)

 

CLARA (voce bassa, nel registratore) Ore 22:47. Il soggetto si muove con cautela. Porta un sacchetto.

                                                              Forse contenente strumenti… o reperti.

GIORGIO (accorgendosi di lei) Buonasera?

CLARA (saltando fuori di colpo) Dove crede di andare?

GIORGIO (guardandosi attorno) Alla mia camera… è passata una certa ora.

CLARA      Troppo certa, direi. Dove ha preso quel sacchetto?

GIORGIO (guardingo)    È mio. È… personale.

CLARA (cercando di sbirciare)   Personale come… illegale? Segreto? Nucleare?

GIORGIO (faticando a trattenere una risata) Contiene solo… biscotti. Fatti da mia madre.

CLARA (sempre più sospettosa) Biscotti? Alle 22:47?

GIORGIO (ridendo) Ha mai provato i cantucci a notte fonda? È quasi un’esperienza mistica.

CLARA (fredda)      Io faccio solo colazione continentale.

(Giorgio fa per salire le scale, Clara lo blocca di nuovo.)

CLARA    Lei è stato visto rientrare due notti fa… con una valigetta nera.

                 Ma quando è uscito, non l’aveva con sé.

GIORGIO  Sì. L’ho usata come rialzo per il ventilatore. Soffro il caldo.

CLARA (annotando) Soggetto termicamente instabile. Potenziale sabotatore climatico.

(Sabrina entra in ciabatte, con una tazza di camomilla. Sgrana gli occhi vedendo Clara.)

SABRINA       Oh no. Clara, dimmi che non hai interrogato di nuovo un cliente con l’accusa

                          di traffico notturno di zuccheri raffinati.

CLARA (parlando sopra di lei) Sabrina, abbiamo una finestra di 10 minuti. Se Giorgio non parla,

                                                  dovremo passare al piano B.

GIORGIO (scherzando) Mi state arrestando per biscotti?

SABRINA (a Giorgio) Mi dispiace, Clara sta attraversando una fase... intensa.

                                     Sta rileggendo tutto Agatha Christie. Al contrario.

CLARA   Io sto proteggendo questo luogo! Non mi fermerò davanti a niente!

(Improvvisamente, il cagnolino di Lara appare sulla scala e inizia ad abbaiare furiosamente verso Giorgio.)

CLARA Ecco! Anche il cane lo sa! È addestrato al fiuto del pericolo!

GIORGIO (alzando le mani) Ok, basta. Volete la verità?

(Clara si irrigidisce. Sabrina si avvicina.)

GIORGIO Non sono un agente segreto. Né un sabotatore. Né un ladro di cantucci. Sono… un poeta.

(Silenzio. Clara e Sabrina si guardano.)

CLARA (scettica) Un… poeta?

GIORGIO Vengo qui ogni anno per scrivere in pace. Di notte esco a cercare ispirazione… stelle, silenzi, biscotti.

 (nel sacchetto estrae un quaderno) Se non ci credete… leggete voi stesse. (Pausa. Clara prende il quaderno e lo sfoglia. Sottovoce legge un verso.)

CLARA "Quando il vento tocca la finestra, mi ricorda tua madre che sbatte i panni

al tramonto". (alza lo sguardo) …È bellissimo.

GIORGIO (glissando) È la prima stesura. E non ditelo a mia madre.

(Sabrina sorride. Clara gli restituisce il quaderno lentamente.)

CLARA Le concedo il beneficio del dubbio. Per ora.

GIORGIO (posando una mano sul cuore) Lo terrò come un’onorificenza.

(Giorgio sale le scale. Clara si siede, pensierosa.)

SABRINA (semplice) Un poeta, Clara. Un poeta.

CLARA (sospettosa) O è davvero bravo… o ha studiato recitazione.

 

    (Sipario.)

 

SCENA SETTIMA

A questo punto, il pubblico comincia a domandarsi: chi è veramente chi? Ma i personaggi iniziano a rivelare sfumature inaspettate. E proprio quando sembra che tutto si stia calmando… ecco che torna LARA, in crisi esistenziale,

con un nuovo colpo di scena: ha scoperto una verità sconcertante… ma ha completamente frainteso tutto.

 

ATTO III – SCENA VII

Interno. Reception, mattina presto. Sabrina sta sistemando il banco,

Clara prepara un tabellone investigativo con fili rossi e foto stampate in bianco e nero.

Sembra un mix tra il caso Kennedy e una puntata di "Chi l’ha visto?".

 

(Entra di corsa LARA, agitata, in pigiama di seta, con una rivista sottobraccio.)

LARA Devo parlare con qualcuno! È successo! L’ho scoperto!

CLARA (con prontezza, puntandole addosso una calamita a forma di lente) Confessa.

SABRINA (stancamente) Lara, sono le sette. Hai di nuovo letto l’oroscopo della settimana?

LARA (pausa drammatica, solenne) Giorgio… è mio padre!

(Silenzio glaciale. Clara lascia cadere un righello. Sabrina resta a bocca aperta.)

CLARA (cercando di riprendersi) …Cosa?

LARA Ho messo insieme gli indizi! La sua andatura, il modo in cui piega i tovagliolini,

il fatto che ama i cantucci… proprio come li faceva mia nonna!

SABRINA (scettica) Mi pare un po’… vago.

CLARA (concentrazione investigativa) Aspetta, aspetta. Quindi, secondo te… lui è tuo padre perduto?

LARA (annuendo furiosamente) Sì! O almeno… un parente stretto! Cugino, zio, patrigno! La connessione è troppo forte! (abbassa la voce) L’ho visto stamattina nel giardino… parlava a una rosa. Solo mio padre lo faceva.

CLARA (trattenendo una risata) Oppure è solo un tipo poetico.

LARA (puntandola) Tu non capisci. È il destino! E guardate qui! (apre la rivista e mostra una foto sfocata) Questa è

una foto del 1987. Dietro c’è un uomo con lo stesso taglio di capelli!

SABRINA (guardando la rivista) Questo è… Sean Connery.

LARA Ah. Allora niente.

(Clara e Sabrina si siedono, esauste. Lara si accascia tra di loro.)

CLARA (sospirando) Lara, ascoltami bene. Giorgio non è tuo padre. È solo… un poeta. Un po’ strano,

sì, ma innocuo. Probabilmente.

SABRINA E comunque, se davvero fosse tuo padre… (pausa) …sarebbe davvero poco elegante fargli pagare il

supplemento animali per il cane.

(Lara ci pensa su un attimo.)

LARA Giusto. Allora… forse è solo un’anima gemella spirituale. O un’illusione ottica.

CLARA Oppure… un semplice cliente con i capelli bianchi.

LARA …Siete sempre così razionali?

SABRINA e CLARA In coppia: Sì.

(Breve pausa. Il cagnolino abbaia fuori campo.)

CLARA Che qualcuno dia da mangiare a Freud.

LARA Lo faccio io! Lui almeno mi capisce!

(Lara esce di scena. Clara la guarda andare via con affetto e un filo di preoccupazione.)

SABRINA Questa casa è un’opera teatrale vivente.

CLARA E siamo solo all’alba.

(Sipario.)

 

la SCENA OTTAVA, dove i fili cominciano ad intrecciarsi ancora di più.

La commedia entra in una fase quasi da farsa: entrate e uscite veloci, identità scambiate, e la regia segreta

di Clara comincia a prendere forma… ma qualcosa le sfugge. Forse troppo.

 

ATTO I – SCENA VIII

Interno. Sala comune. Sera. Musica jazz in sottofondo. Clara ha sistemato la stanza come se stesse per avvenire una

conferenza stampa: c'è un microfono finto (fatto con un mestolo), delle sedie in fila e una lavagna dietro di lei.

È il momento della "grande rivelazione".

(Entrano uno alla volta: Sabrina, Lara (con il cane Freud in braccio),

Giorgio (con un libro in mano), e Giulio (vestito da maggiordomo ma nessuno

sa perché). Tutti si siedono. Clara li squadra con autorità.)

CLARA  Bene, grazie per essere qui. So che ognuno di voi ha i suoi sospetti, le sue teorie… le sue stranezze.

Ma è giunto il momento di fare chiarezza.

GIULIO  Posso almeno sapere perché sono vestito così?

CLARA  Hai firmato un modulo. Piccolo, in fondo al foglio della lavatrice.

GIULIO  Ah. Maledetti asterischi.

CLARA (seria) Ora. Prima rivelazione. Giorgio…

(Giorgio alza un sopracciglio. Tutti si girano verso di lui.)

CLARA …non è il padre di Lara.

LARA (sconvolta) Ma neanche un po'?

GIORGIO (con dolcezza) Mi spiace, cara. Ho fatto il test del DNA col mio basilico e non abbiamo

alcuna compatibilità.

SABRINA (ironica) Menomale che almeno uno è sano di mente.

CLARA  Seconda rivelazione. Giulio… (guarda il suo vestito) …non lavora qui. Non ha mai lavorato qui.

GIULIO (difendendosi) Ma io… io... porto bene il vassoio!

CLARA  Hai solo fatto il cameriere al matrimonio di mia cugina nel 2008.

GIULIO  Ah… allora è per questo che nessuno mi paga.

LARA  Ma quindi… chi è l’uomo misterioso che la notte entra nel ripostiglio e canta

          "Parole parole" davanti allo specchio?

(Silenzio improvviso. Tutti si voltano verso Sabrina, che si irrigidisce.)

SABRINA (ghiacciata) Che io cosa?

CLARA (raggiante) Esatto. Ultima rivelazione. Sabrina, tu… (sempre più teatrale) …sei colei che ha organizzato tutto questo!

(Gelo. Tutti si girano verso Clara. Anche Sabrina la fissa.)

SABRINA  Aspetta… cosa?

CLARA (guardando le sue carte, un po’ confusa) Ah no… scusate. Ho sbagliato cartella. Quella è la sceneggiatura del

mio romanzo.

(Tutti sospirano. Freud abbaia.)

GIULIO  Quindi… non è successo niente?

CLARA  Oh, qualcosa è successo. Ma non lo saprete finché non finisce l’atto primo.

(Breve pausa. Si guardano tutti. Poi Giulio si alza e inizia ad applaudire da solo, come se avesse capito tutto. Nessuno lo segue.)

GIULIO (guardandoli con aria da saggio) A volte, il vero mistero… è capire cosa si sta facendo davvero nella vita.

LARA (trattenendo le lacrime) È vero. Io volevo solo un padre, e invece ho trovato un cane.

(Freud guaisce con dolcezza.)

SABRINA   Io volevo solo andare in ferie.

CLARA       Io… volevo solo mettere ordine. Ma questo caos mi sta sfuggendo di mano.

(Tutti si fermano un attimo. Silenzio.)

(Poi, all’unisono, scoppiano tutti a ridere.)

TUTTI (dando pacche sulle spalle, abbracciandosi) È tutta colpa tua, Clara! 

Sipario

 

Fine

 

Sinossi

Clara fraintende una telefonata e si convince che uno degli ospiti stia organizzando una rapina o abbia qualcosa

da nascondere. Da lì partono equivoci a raffica, pedinamenti goffi, travestimenti, lettere scambiate, segreti svelati,

finché tutto esplode… in una serata in cui tutti sono nella stanza sbagliata al momento sbagliato.

 

 

 

 

 

 

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