Locri,
                 (Antiquarium)

contrada Marasà tel. 0964/390023
aperto tutti i giorni:
 inverno martedì-sabato
9.00-13.00/15.30-17.30 domenica-lunedì 9.00-13.00
 estate martedì-sabato
9.00-13.00/15.30-19.00 domenica-lunedì 9.00-13.00
ingresso £ 4.000
Servizi : Laboratorio di restauro, Visite guidate

Notizie storiche
L'edificio, inaugurato nel 1971, funge anche da ingresso all'area di scavo.
In esso hanno trovato collocazione le collezioni del vecchio Museo Civico e i reperti provenienti dagli scavi che la Soprintendenza Archeologica della Calabria e l'Università
di Torino da anni conducono con sistematicità. Molti pannelli esplicativi, con piante e ampie spiegazioni, preparano alla visita dello scavo.
 
 

INGRESSO
Vano aperto sulla scala. È qui un piccolo lapidario: tra le iscrizioni ne ricordiamo una su marmo con dedica ad Apollo (età ellenistica) ed una su pietra intitolata a Zeus Sotèr (?);
vi sono inoltre epigrafi romane, mattoni bollati ed una testa marmorea di Attis, d'età romana.

PRIMO PIANO
Sala 1. Si trovano qui esposti alcuni corredi funerari, della necropoli greca di contrada Lucifero, compresi tra il VI° e il IV° a.C.Sala Il. L'ambiente è adibito a ospitare il
materiale votivo proveniente dal Persephoneion. Si segnalano: un gruppo di pinakes (già Collez. Scaglione), ordinati per temi; alcune statuette fittili femminili sedute (età arcaica)
e ceramiche di produzione corinzia, attica, calcidese, laconica e chiota (VI° a.C.).

Altre sale. Sono di seguito presentati, assieme ad una pianta per fasi, i reperti rinvenuti nello scavo dell'area di Centocamere (1951-56): terrecotte figurate (VI°-IV° a.C.); un sostegno figurato di braciere con sileno, un gruppo di antefisse e alcune arule fittili decorate a rilievo. Dai pozzi rinvenuti nel cortile della «Stoà ad U» provengono statuette fittili di figure coricate sulla kline e un frammento di skyphos a vernice nera con dedica alla dea. L'esposizione degli oggetti continua, secondo un criterio topografico, illustrando i vari isolati indagati, specie quelli del quartiere artigianale; degni di menzione sono: le numerose matrici, che ben documentano la produzione locale, un altro frammento di skypbos, ma a figure rosse, con dedica ad Afrodite e i reperti rinvenuti in un pozzo, in località Cusemi, d'età ellenistica. Allo stesso periodo appartengono le testimonianze dal santuario delle Ninfe, a Piani Caruso: un modello fittile di grotta, le caratteristiche erme con tre teste, un toro e alcune bambole.
Dello scavo della zona dell'Antiquarium, sono testimoni le statuette fittili di Zeus fulminante e le terrecotte arcaiche relative alla fase che precedette il tempio ionico.
Dalla zona del teatro provengono le antefisse (VI°-IV° a.C.) e le tavolette bronzee dell'archivio sacro del tempio di Zeus; di queste sono presentati i calchi, mentre gli originali si possono ammirare al Museo di Reggio Calabria.

SECONDO PIANO
Qui sono gli oggetti già appartenuti all'ex Museo Civico, i corredi dalle necropoli sicule di Canale, Janchina e Patarriti, con pesi da telaio e ceramica d'impasto, del IXVIII° a.C.
Donazioni. Tra questi materiali, privi di riferimenti contestuali, ricordiamo, oltre a
ceramica di varie epoche, un bell'elmo bronzeo (IV° a.C.), alcune monete (dalle Collezioni Scaglione e Polito), elementi architettonici in pietra e il ricco corredo della tomba da
Canale, con armi, gioielli e fibule dell'età del Ferro.
                                                                                        
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                                                                                                                        Lokri Epizefiri
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